Nella riunione del 24/11/2005 presso l'assessorato alle attività produttive della Regione Campania, preannunciato l'inizio dei saldi al 2 gennaio con termine al 20 marzo 2006

 Saldi Invernali 2005/2006 - precisazioni e considerazioni MDC

Ad esito della riunione tenutasi giovedì, 24/11/2005, avente ad oggetto l'individuazione del periodo dei saldi invernali, appare opportuno stigmatizzare dei comportamenti e delle situazioni che non appaiono condivisibili così come di seguito elencate.

 

   I) La convocazione e lo svolgimento di riunioni per decisioni che sono già state prese in altre sedi, come quella dell'inizio per quest'anno dei saldi invernali al 2 di gennaio 2006. Tale comportamento evidenzia una scarsa stima e considerazione nei confronti dei rappresentanti di quelle associazioni che sono state tenute fuori da questa preventiva attività di concertazione ristretta e privilegiata.

 

   II) La metodologia di "lavoro" sopra descritta è stata già utilizzata per c.d. "Accordo Salva spesa", il quale proprio perché non concertato sufficientemente si sta rivelando un mero lancio pubblicitario.

 

   III) La scelta di confermare la data dell'anno scorso, il 2 di gennaio, come inizio dei saldi invernali, non è un segnale rassicurante ed è in contrasto con il dichiarato intento dell'assessorato di portare avanti la legge regionale di liberalizzazione del settore, rappresenta inoltre  un cambiamento di di "rotta" rispetto alla precedente decisione sull'inizio dei saldi estivi anticipati al 30 giugno(se il traguardo da raggiungere è la liberalizzazione, si dovrebbero dare delle indicazioni di tendenze coerenti anche nel breve termine).

 

   IV) E' indubbio che versiamo in un periodo di crisi economica e che le fasce deboli sono sempre più disagiate ma che anche i ceti medi sono in fase di impoverimento progressivo. La proposta di anticipare i saldi rispetto all'anno scorso perlomeno al 27/12/2005 (si era chiesto il primo dicembre), parte dalla considerazione che gli acquisti per il periodo natalizio ed in funzione del Natale, si esauriscono in genere con la vigilia di Natale, rappresentando ben poca cosa dal punto di vista commerciale il periodo successivo. E' altrettanto vero che chi ha maggiori possibilità economiche in genere, dopo il Natale, è solito organizzare viaggi che interessano mete turistiche più o meno vicine, per le settimane bianche, e molto lontane, il mare ai tropici. Pertanto chi rimane nei grandi centri urbani o a casa molto spesso, non sempre, coincide con quella fascia di popolazione meno agiata. Tutto ciò premesso, in considerazione che è palese che anche la piccola distribuzione versa in stato di crisi, e che l'anticipo dei del periodo dei saldi di circa una settimana rispetto all'anno scorso, non comporta l'obbligo di uniformarsi di tutti gli esercizi, potendo il singolo esercizio anche evitare di partecipare ai saldi. Appare di tutta evidenza che l'anticipo dei saldi di circa una settimana da la possibilità alle classi meno agiate di accedere prima a prodotti "natalizi" ed agli esercizi in difficoltà di anticipare i saldi per favorire la vendita dei medesimi prodotti liberandosi di giacenze di manufatti che devono essere pagati nei termini di 30/60/90 ed al massimo 120 giorni dalla data fattura.

   Tale ragionamento è identico a quello della ns. proposta per i passati saldi estivi di anticiparli rispetto all'anno precedente, e che aveva  incontratto in quella sede, seppur parzialemnte, il favore dell'assessorato.

 
 Rispettosi saluti
Eugenio Diffidenti
 
 
Movimento Difesa del Cittadino
Coordinamento Regione Campania
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